L'errore di Cronos by Barbara Risoli

L'errore di Cronos by Barbara Risoli

autore:Barbara Risoli [Risoli, Barbara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788861200913
Google: oHQoPwAACAAJ
editore: Runde Taarn
pubblicato: 2008-10-15T05:52:50+00:00


Il mattino seguente un temporale rinfrescò l'aria. Zaira aprì gli occhi faticosamente, vide i tre uomini che portavano dentro i cavalli. Anche le amiche si svegliarono. Eucide osservò Alopex, mentre Schià si perse nel cupo Flogos.

«Smetterà presto» disse Alopex, raggiungendo l'ancella sbadigliante che si stiracchiò come un gatto.

«Direi che è giunto il momento di decidere cosa fare» affermò Aimatos, sedendosi pensieroso.

« Non abbiamo più Dunamis alle spalle» precisò Eucide entusiasta.

« Adesso siamo realmente liberi» rise Flogos, sdraiandosi con le mani alla nuca.

«Tu cosa proponi?» lo schiavo coinvolse la straniera, alla quale si sentiva particolarmente vicino dopo la promessa di poche ore prima. Lei non rispose per il momento.

«E se Dunamis dovesse inseguirci nuovamente?» azzardò Schià.

«Le Amazzoni lo cattureranno» sbottò Eucide.

«Raggiungeremo il fiume Sperchius, come previsto, superando il valico tra il monte Osta e le Termopili; ne seguiremo la corrente e, giunti alla sua foce, nel golfo di Maliacus, lo attraverseremo. Ci dirigeremo verso l'entroterra e le nostre tracce si perderanno, perché dalla costa le possibilità potranno essere solo due: o la via del mare, la più ovvia visto il tragitto mantenuto, o la via della terra, la meno probabile» disse d'un fiato la figlia del futuro con l'intenzione di evitare ogni altro riferimento al re. Dunamis non avrebbe seguito il suo consiglio di risalire il grande fiume, ma questo gli altri non lo sapevano. I compagni tacquero, ma non Alopex.

«Lasciami indovinare, Zaira…» e lei lo guardò con un fremito premonitore. Non aveva calcolato lui e la sua perspicacia «Dunamis non si trova più sul Parnaso» affermò. Zaira non confermò.

«Vuoi dire che quel cane non cadrà nelle mani delle Amazzoni?» non tardò ad aggredirla l'ancella. Ancora Zaira mantenne il silenzio.

«Lo hai avvertito!» esclamò la principessa di Argo, adirata, gli occhi come due lame «Doveva finire nelle mani delle Amazzoni, lo avevamo deciso»

«Non credi nella giustizia degli dei, Eucide?» finalmente la straniera reagì, ma senza troppa convinzione.

«Non giocare con la mia fede, Zaira! Non lo fare perché non sono in vena per discussioni teologiche!» ringhiò l'amica.

«Rispondimi. Credi che Zeus potente non sia abbastanza giusto da stroncare la sua esistenza quando sarà realmente e inconfutabilmente la sua ora?» insistette caparbia.

«Non è Zeus potente a disporre la morte degli uomini» sottolineò, inutilmente polemica, la sua ignoranza in merito.

«Davvero pensi di poter mandare un guerriero al macello? Perché Dunamis di Astos è un guerriero, vero?» la mise alle strette in un'estrema difesa di se stessa. Del resto, Schià l'aveva avvertita dell'ira di Eucide.

«Non farti paladina di convinzioni che non ti appartengono» la offese Eucide.

«Hai la pelle salva, cos'altro vuoi?» sibilò esasperata. L'ancella fu sul punto di colpirla ancora con pesanti parole, ma un tuono più forte degli altri li fece sobbalzare tutti.

Apparve sull'entrata della grotta. I presenti lo guardarono attoniti e intimoriti. Zaira balzò in piedi, appoggiandosi alla parete rocciosa e lo riconobbe. Un bagliore aureo lo avvolgeva e il suo passo era sospeso sul terreno.

«Figlia del futuro, vittima del passato, a te ancora una volta rivolgo il mio messaggio» disse imperioso, mentre il cuore della ragazza galoppò.



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